Il folklore nella musica del Novecento
CUNEO - Teatro Toselli - Sabato 3 novembre 2018 - ore 21.00
Il Novecento. Sostantivo maschile singolare.
Ma forse nessun secolo nella storia della musica é stato più plurale del '900 e il prepotente interesse per la musica originaria popolare costituisce uno dei filoni di ispirazione e ricerca più significativi per i compositori del secolo scorso.
Nel programma del primo concerto di "Bruni d'Autunno...e oltre 2018" tre diversi esiti in questo campo dell'esperienza musicale.
L'argentino Astor Piazzolla dedica allo strumento d'elezione dell'universo del tango un vero e proprio concerto solistico. Aconcagua é titolato, come la vetta più elevata del continente sudamericano, ottima suggestione per le vette di virtuosismo e musicalità cui deve attingere il bandoneòn solista (nel nostro caso la fisarmonica di Ezio Ghibaudo).
Un disincantato Igor Stravinskji gioca con motivi popolari russi ed europei nelle due Suites per piccola orchestra.
Movimenti di danza (tempi come napolitana, polka, galopp, espanola, balalaika sono di per sè un programma) vengono trattati con la consueta dose di ironia fatta di ostinati ritmici, graffi timbrici, scarti armonici.
E di nuovo musica popolare, questa volta i ritmi brasiliani evocati da Darius Milhaud per il suo balletto Le Boeuf sur le toit.: oltre venti minuti di musica vitalistica, colorata ed un po' surreale, risposta scanzonata ai languori dell'impressionismo francese.
L'Orchestra Bartolomeo Bruni per la prima volta suonerà sotto la bacchetta del
M° Carla Delfrate, affermata Direttrice d'orchestra e attualmente Segretario musicale della Fondazione Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" diretta dal M° Riccardo Muti.
PROGRAMMA
A.PIAZZOLLA
- Concerto "Aconcagua" per fisarmonica e orchestra
I.STRAVINSKIJ
- Suite per orchestra da camera n° 1 (1917)
- Suite per orchestra da camera n° 2 (1921)
D.MILHAUD
- Le boeuf sur le toit op. 58
Ezio Ghibaudo si é formato musicalmente sotto la guida di Giorgio Dellarole, con il quale si é diplomato col massimo dei voti e borsa di studio come migliore diplomato presso l'Istituto Pareggiato della Valle d'Aosta. Ha inoltre studiato all'Accademia Fisarmonicistica italiana di Urbino, partecipando a corsi di tecnica strumentale e di metodo "F. M Alexander" con Claudio Jacomucci. Presso l'Hochschule für Musik di Würzburg (Germania) si é perfezionato sotto la guida di Stefan Hussong. Alla sua formazione hanno contribuito anche Ivano Battiston, Mie Miki, Joseph Macerollo, Matti Rantanen, Iñaki Alberdi. Ha inoltre approfondito la prassi dei vari repertori con Felice Fugazza, Marco Farolfi, Michele Andalò, Vinko Globokar. Si é affermato in concorsi Nazionali ed Internazionali in Italia e all'estero, tra cui: Concorso di Stresa, Audizioni della Gioventù Musicale d'Italia, Premio Nazionale delle Arti indetto dal MIUR (Borsa di Studio dedicata a "Salvatore di Gesualdo"), Rassegna Migliori Diplomati d'Italia, Concorsi di Bellagio, Piove di Sacco, Alassio, Casarza Ligure, Roveredo, Airolo e altri. E' stato scelto come rappresentante dell'Italia alla 65° Coupe Mondiale di Fisarmonica IMC-UNESCO di Spoleto ed al 63° Trofeo Mondiale di Fisarmonica a Samara, Russia. Ha collaborato con direttori e musicisti di fama internazionale e suona stabilmente con diverse formazioni cameristiche, dal duo al quintetto. Si è esibito con il Collegium Vocale di Koblenz, con l'Orchestra Sinfonica della Valle d'Aosta e con l'Orchestra "M. Branche" ha eseguito in prima assoluta l'adattamento del Concerto BWV 1065 per 4 clavicembali e orchestra di J. S. Bach. Svolge attività concertistica in Europa, Stati Uniti e Giappone per Festivals ed Istituzioni Musicali. Nel 2015 é stato impegnato in una tournèe in Giappone, presso la Tokyo Ongaku Daigaku, co un progetto di registrazione e prime esecuzioni, con la collaborazione di compositori quali Hosokawa, Nishimura, Harada, grazie al sostegno della DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst). Ha registrato per la RAI, RTS Belgrado, Italian New York ICN Radio. Pubblica per Ricordi/Universal, Da Vinci Edition e per le edizioni PhYsa. E' docente di fisarmonica presso il Liceo Musicale "Ego Bianchi" di Cuneo. Il suo lavoro mira alla valorizzazione della fisarmonica da concerto e delle sue potenzialità tecnico-espressive, con un repertorio che spazia dalla musica antica alle più importanti composizioni contemporanee.
Carla Delfrate si é diplomata in oboe e direzione d'orchestra al Conservatorio "A. Boito" di Parma sotto la guida di Piero Guarino e Daniele Gatti. Nel 1987 ha fondato l'orchestra da camera "Il Divertimento Musicale" con la quale ha diretto numerosi concerti in Italia. Nel 1992 é stata nominata direttore stabile dell'Orchestra Femminile Europea, esibendosi in prestigiose Sale da concerto e partecipando a concerti televisivi sulle reti Rai e Mediaset. Dopo aver lavorato diversi anni come maestro sostituto al Teatro Regio di Parma, ha debuttato nella direzione dell'opera lirica, dirigendo diversi titoli : Orfeo ed Euridice al Teatro di Documenti di Roma; Il barbiere di Siviglia al Wexford Festival Opera; Andrea Chènier, Tosca, La forza del destino, Attila, Un ballo in maschera al Teatro Magnani di Fidenza; Luisa Miller e Rigoletto al Teatro Verdi di Busseto; L'enfant prodigue e Cavalleria Rusticana per l'inaugurazione della stagione lirica 2013 del Teatro delle Muse di Ancona; Così fan tutte nei teatri Coccia di Novara, Alighieri di Ravenna, Municipale di Piacenza con la regia di Giorgio Ferrara. Dal 1998 al 2000 é stata assistente musicale della Fondazione "Arturo Toscanini" di Parma, sede dell'omonima orchestra, con la quale ha diretto numerosissimi programmi sinfonici e lirici, tra cui due edizioni del Concorso Voci Verdiane di Busseto. Esistono sue incisioni discografiche relative a: Concerto dedicato a compositrici (B. Giuranna, M. Martinez, F. Mendelsshon) con l'Orchestra Femminile Europea; Concerto al Lingotto di Torino con musiche di Caikovskij; Attila di Verdi con Michele Pertusi, Arie d'opera francese con Sonia Ganassi. Ha diretto l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini", l'Orchestra del Teatro Regio di Parma, l'Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte, l'Orchestra Sinfonica dell'Emilia Romagna "Arturo Toscanini", l'Orchestra Giovanile Nazionale Giuseppe Sinopoli, l'Orchestra Filarmonica Marchigiana, l'Orchestra Filarmonica Italiana, l'Orchestra Sinfonica di Sanremo, l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l'Orquesta National de Cujo (Mendoza, Argentina), la National Symphony Orchestra (Irlanda). Nel 2011 ha diretto al Teatro delle Muse di Ancona il concerto recital di Sonia Ganassi e nel 2012 il concerto per la celebrazione del decennale della ricostruzione del teatro con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana e le cantanti Jessica Pratt, Dimitra Theodossiou e Carmela Remigio. Ha collaborato con solisti di fama internazionale. Ha ricoperto il ruolo di Segretario Artistico al Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro delle Muse di Ancona. Dal 2005 riveste lo stesso incarico presso la Fondazione Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" diretta da Riccardo Muti. E' docente di ruolo del Corso di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio di Mantova.
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INGRESSI
€ 10 primi posti - € 8 altri
Ingresso gratuito per ragazzi fino a 16 anni se accompagnati da un adulto pagante.
BIGLIETTI IN VENDITA A PARTIRE DA LUNEDI' 22/10 PRESSO:
Ufficio Turistico di Cuneo - Via Pascal, 7 (piazza ex Foro Boario)
TEL. 0171.690217 (interno 1 Ufficio Turistico)
E-MAIL: iatcuneo@cuneoholiday.com
ORARI DI APERTURA:
lun-ven 08:30-13:00 /14:30-18:00 / sab 10:00-16:00 e in teatro la sera del concerto dalle 20.15
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Il compositore argentino Astor Piazzolla ha legato il suo nome al tango, la danza del suo paese natale, che nelle sue mani da semplice ballo popolare suonato nei Caffé alla moda di Buenos Aires o nei Night Club si trasforma in una composizione da sala da concerto. Aconcagua, la montagna andina più alta, é il soprannome da lui dato al concerto per bandoneon e orchestra, ad indicare le vette altissime di virtuosismo e di espressione che sono offerte al solista in questa composizione. Pur mantenendo l'impronta peculiare di tutte le musiche di Piazzolla, l'impianto é quello di un vero e proprio concerto in tre movimenti, energico e brillante, drammatico e patetico, in cui lo strumento solista emerge liberamente sopra un'orchestrazione coloristica che non sovrasta mai.
Le due Suites per piccola orchestra di Igor Stravinsky (1882-1971) appartengono al periodo cosiddetto "neoclassico" del compositore, che si pone tra il periodo giovanile influenzato dal folklore russo, quello dei famosi balletti, e il periodo seriale. Dopo la prima guerra mondiale il compositore, venuto a contatto con la musica italiana, soprattutto di Pergolesi, comincia ad adottare forme e tecniche della tradizione europea non russa, con intento non imitativo, bensì di sperimentazione formale, ritmica ed armonica. Queste due composizioni, del 1921, affidano ad un organico ridotto la rielaborazione ed armonizzazione in chiave moderna di danze popolari russe ed europee. La struttura si basa sulla variazione continua di elementi ritmico-melodici e sulla ripetizione ossessiva di accompagnamenti in ostinato. Non mancano elementi grotteschi e parodie di stili del passato romantico.
Darius Milhaud é il maggior rappresentante del Gruppo dei sei, movimento nato tra le due guerre, che si riproponeva di reagire alle atmosfere languide ed eteree dell'impressionismo con un completo rinnovamento del linguaggio musicale, che affondasse le sue radici nella tradizione francese e che fosse semplice ed immediato. Gli intenti del movimento sono ben evidenziati nel balletto "Le boeuf sur le toit". Come suggerisce il sottotitolo di "sinfonia cinematografica su motivi sudamericani", si tratta di una serie di fantasmagoriche sequenze cinematografiche, basate sulle melodie ed i ritmi di samba e di altre danze del Sudamerica, che durante il Carnevale di Rio nel 1917-18 avevano affascinato il giovane Milhaud, addetto dell'ambasciata francese in Brasile. Ispirandosi al curioso titolo, che é anche il nome di un locale mondano assai noto di Parigi, il coreografo Cocteau creò sulla musica di Milhaud una breve farsa, ambientata nel mondo convulso e variopinto degli abituali frequentatori del bistro, tra i quali scoppia una vera e propria rissa, sedata sul più bello in modo surreale e grottesco. Il balletto, composto a Parigi nel 1919, fu rappresentato alla Comèdie des Champs-Elysèes il 21 febbraio 1920, con la scenografia di Dufy e la collaborazione dei pagliacci del circo Medrano, i celebri Fratellini. Gli elementi folcloristici sudamericani, i ritmi brillanti, le melodie, la strumentazione esotica si uniscono ad elementi tipicamente latini del postimpressionismo, ravvisabili nell'immediatezza espressiva e nel linguaggio anticonvenzionale che fa uso di politonalità e di elementi tipici del jazz e del cafè-chantant, in uno stile sinfonico elaborato e denso. Colpiscono il fascino della melodia, la sapienza degli impasti timbrici, la varietà della metrica: tutto é surreale, all'insegna dell'eccesso, dell'effetto sensazionale.
Inserito il 18/10/2018 alle ore 12:03:37 da: info@orchestrabruni.it