Orchestra d'archi Bartolomeo Bruni
Direttore M° Farhad Mahani
PROGRAMMA
LEOŠ JANÀĈEK (1854-1928)
- Suite per orchestra d'archi (1887)
Moderato
Adagio
Andante con moto
Presto
Adagio
Andante
PETER IL'IČ CIAIKOVSKIJ (1840-1893)
- Serenata per archi op. 48 in Do Magg. (1880)
Andante non troppo – Allegro moderato
Valzer
Elegia
Finale: tema russo
- Elegia in memoria di I.V. Samarin (1884)
(in ricordo delle vittime Covid)
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La Suite per orchestra d'archi di Leós Janàček, uno dei compositori céchi moderni più importanti, si articola in 6 movimenti, basati ciascuno su di un tema principale ben caratterizzato ritmicamente. Su elementi espressivi tradizionali riconducibili al romanticismo nazionale di Dvořάk e Smetana, a cui si ispira il compositore nell'età giovanile, si innestano elementi innovativi che saranno poi sviluppati nelle opere successive: un uso più libero e sperimentale dell'armonia tonale e della ritmica, un'invenzione melodica personalissima basata sulla declamazione, sulle inflessioni prosodiche ed accentuative del linguaggio parlato e soprattutto il ricorso a danze e melodie del patrimonio musicale folklorico boemo.
La Serenata per archi op. 48, ultima composizione di Ciaikovskij e una di quelle più riuscite e a lui più care, secondo le parole del compositore stesso, nasce nel 1880 per impulso interiore, sotto la spinta di un nuovo e fecondo dinamismo in cui il compositore si era venuto a trovare dopo un periodo molto doloroso della sua vita. Il suo animo era bisognoso di quiete e infatti il modello stilistico a cui si ispira la Serenata non è l'atmosfera tormentata ed irruente del romanticismo, bensì il classicismo di Mozart. Sembra che il compositore rifugga da coinvolgimenti espressivi, per attenersi ad un carattere sereno e disimpegnato, anche se un velo di malinconia permea tutta la composizione. Si tratta di un'opera equilibrata e scorrevole, lavorata con raffinatezza ed eleganza, che sa trarre dagli archi un colore di rara preziosità e un'intensità di suono da grande orchestra. La formula tecnico-espressiva del classicismo si ritrova nell'impostazione della forma sonata, con 4 movimenti ben differenziati, struttura regolare delle frasi, discorso armonico ben definito, piccoli fugati. Il primo movimento é in forma di sonata senza sviluppo, con il tema introduttivo che ritornerà nell'ultimo movimento, a dare unità alla composizione: é una pagina elaborata classica ed elegante per l'equilibrio delle proporzioni e l'invenzione tematica. Il secondo movimento é un valzer leggero, con un'ampia e sensuale melodia piena di grazie e spensieratezza. Un tono più meditativo e uno spirito slavo permeano l'elegia, pagina molto elaborata di grande espressione malinconica, con un tema voluttuoso nell'ampia sezione centrale dominata dal dialogo tra violini e violoncelli. Il finale si basa sull'elaborazione di due temi popolari russi: il primo é una melodia lenta, il secondo una danza dal ritmo impetuoso e travolgente, che chiude brillantemente la composizione, dopo la riapparizione del tema introduttivo del primo movimento.
L'Elegia in memoria di Vasil'evic Samarin, amico carissimo di Ciaikovskij, professore di drammaturgia al Conservatorio di Mosca e regista della prima rappresentazione dell'opera Eugenio Onegin, ricrea la stessa magia nel trattamento degli archi, la stessa atmosfera al tempo stesso tesa e dolce tipica della Serenata. Ad una nenia malinconica e struggente affidata ai violini segue una sezione concitata, caratterizzata da spunti imitativi in sincope tra i vari strumenti, che si conclude con la ripresa della prima idea, ripetuta quasi all'infinito a ribadire il carattere sospeso della musica e l'accorata tristezza per la scomparsa dell'amico.
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Farhad Mahani é nato nel 1985 a Esfahan, in Iran. Vincitore del "Premio Nazionale delle Arti" nel 2013, finalista al concorso "L. Mancinelli" 2014 e al concorso "A. Toscanini" 2017, ha ottenuto il 2° premio al concorso "Claudio Abbado" del 2015. Ha studiato direzione d'orchestra con il M° Gianandrea Noseda dal 2011 al 2018 ed é stato il suo assistente presso il Teatro Regio di Torino, l'Accademia Santa Cecilia di Roma, il Münchenner Philharmoniker e il Bayeriche Staadsoper. Nel percorso della sua carriera artistica é stato assistente di grandi direttori d'orchestra, tra cui Vladimir Jurowsky e Nicola Luisotti. Ha cominciato la sua carriera nel 2014, collaborando con l'Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, istituzione prestigiosa presso la quale é stato chiamato sul podio per due stagioni consecutive. Nel 2016 ha debuttato con l'orchestra del Teatro Massimo di Palermo, con la quale ha chiuso la stagione artistica 2017 con la nuova produzione di "La Bella Addormentata" con la coreografia di Matteo Levaggi. Ha collaborato con vari teatri ed orchestre (Sinfonica di Sanremo, Sinfonica Abruzzese, Toscana Classica, Orchestra da camera Fiorentina, Filarmonica Toscanini, Teheran Symphony Orchestra). Nel 2015, sotto la guida di Michel Tabachnik, si é laureato all'Accademia Musicale Chigiana con il "Diploma di merito". Nel 2014 é stato rappresentante d'Italia nel progetto europeo (Musica e Teatro) "Ovidio" all'Accademia "F.Liszt" di Budapest. Dal 2006 al 2009 é stato direttore musicale del "Kasra Chamber orchestra", dal 2012 al 2014 dell'Orchestra Filarmonica Fiorentina e dal 2015 al 2017 direttore artistico dell'Associazione "Ensemble Florentia".
L'orchestra Bartolomeo Bruni, fondata nel 1953 dal Maestro Giovanni Mosca, suo infaticabile animatore e direttore per oltre mezzo secolo, é un'associazione di promozione sociale che ha lo scopo di divulgare la cultura musicale nelle sue varie forme e di offrire opportunità di formazione professionale e di lavoro ai giovani musicisti. Nei suoi 67 anni di attività tali scopi si sono realizzati in quasi 2000 concerti tenuti in centri piccoli e grandi della provincia di Cuneo, del Nord Italia (da Torino a Vicenza) e del sud della Francia (Menton, Nizza). Il suo vastissimo repertorio, nel campo della musica cameristica, sinfonica e lirica, spazia dal Barocco al Novecento e si estende anche ai generi della musica da film, della canzone d'autore e del jazz. Collabora regolarmente con strumentisti, cantanti e direttori d'orchestra di livello internazionale. Fiore all'occhiello della sua attività è la Stagione musicale "Bruni d'autunno", che dal 2012 offre a Cuneo l'opportunità di ascoltare dal vivo le più belle pagine del grande repertorio sinfonico e lirico, con solisti di altissimo livello. Evento ormai fisso della sua attività é il celeberrimo "Concerto Sinfonico di Ferragosto", che da trentanove anni promuove l'immagine culturale-turistica del Cuneese in Italia e nel mondo, essendo trasmesso in diretta su Rai 3 anche in molti paesi esteri. Importante é anche il suo contributo alla didattica musicale attraverso il progetto ORCHEStraNOI, rivolto a tutte le Scuole primarie di Cuneo, e la sua attività a favore delle fasce deboli di popolazione, che si esplica in concerti nelle Case di riposo, nella Casa Circondariale e nell'Ospedale. E' sostenuta finanziariamente dai contributi della Regione Piemonte, del Comune di Cuneo, delle Fondazioni CRC e CRT. Discografia: Enten Eller Orkestra E(x)stinzione (prodotto dalla Splasch Records), Paris-New-York (M. Gènot pianoforte, C. Morbo, direttore, prodotto dalla Sheva Collection), 100 anni di vita (P. Moragues clarinetto, A. T. Merlo direttore, prodotto dalla CRF).