Venerdì 28 Agosto 2020
ARENA CUNEO LIVE FESTIVAL - ore 21.30
CUNEO
Via Aldo Viglione
(Località San Rocco Castagnaretta – Zona Pala Ubi Banca)
Orchestra d'archi Bartolomeo BruniDirettore M° Farhad Mahani
PROGRAMMA
LEOŠ JANÀĈEK (1854-1928)
- Suite per orchestra d'archi (1887)
Moderato
Adagio
Andante con moto
Presto
Adagio
Andante
PETER IL'IČ CIAIKOVSKIJ (1840-1893)
- Serenata per archi op. 48 in Do Magg. (1880)
Andante non troppo – Allegro moderato
Valzer
Elegia
Finale: tema russo
- Elegia in memoria di I.V. Samarin (1884)
(in ricordo delle vittime Covid)
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La Suite per
orchestra d'archi di Leós Janàček, uno dei compositori céchi
moderni più importanti, si articola in 6
movimenti, basati ciascuno su di un tema principale ben caratterizzato
ritmicamente. Su elementi espressivi tradizionali riconducibili al romanticismo
nazionale di Dvořάk e Smetana, a cui si ispira il compositore nell'età
giovanile, si innestano elementi innovativi che saranno poi sviluppati nelle
opere successive: un uso più libero e sperimentale dell'armonia tonale e della
ritmica, un'invenzione melodica personalissima basata sulla declamazione, sulle
inflessioni prosodiche ed accentuative del linguaggio parlato e soprattutto il
ricorso a danze e melodie del patrimonio musicale folklorico boemo.
La Serenata per
archi op. 48, ultima composizione di Ciaikovskij e una di quelle più riuscite e a lui più care, secondo le parole del
compositore stesso, nasce nel 1880 per impulso interiore, sotto la spinta di un
nuovo e fecondo dinamismo in cui il compositore si era venuto a trovare dopo un
periodo molto doloroso della sua vita. Il suo animo era bisognoso di quiete e
infatti il modello stilistico a cui si ispira la Serenata non è l'atmosfera
tormentata ed irruente del romanticismo, bensì il classicismo di Mozart. Sembra
che il compositore rifugga da coinvolgimenti espressivi, per attenersi ad un
carattere sereno e disimpegnato, anche se un velo di malinconia permea tutta la
composizione. Si tratta di un'opera equilibrata e scorrevole, lavorata con
raffinatezza ed eleganza, che sa trarre dagli archi un colore di rara preziosità
e un'intensità di suono da grande orchestra. La formula tecnico-espressiva del
classicismo si ritrova nell'impostazione della forma sonata, con 4 movimenti
ben differenziati, struttura regolare delle frasi, discorso armonico ben
definito, piccoli fugati. Il primo movimento é in forma di sonata senza
sviluppo, con il tema introduttivo che ritornerà nell'ultimo movimento, a dare
unità alla composizione: é una pagina elaborata classica ed elegante per
l'equilibrio delle proporzioni e l'invenzione tematica. Il secondo movimento é
un valzer leggero, con un'ampia e sensuale melodia piena di grazie e
spensieratezza. Un tono più meditativo e uno spirito slavo permeano l'elegia,
pagina molto elaborata di grande espressione malinconica, con un tema voluttuoso
nell'ampia sezione centrale dominata dal dialogo tra violini e violoncelli. Il
finale si basa sull'elaborazione di due temi popolari russi: il primo é una
melodia lenta, il secondo una danza dal ritmo impetuoso e travolgente, che
chiude brillantemente la composizione, dopo la riapparizione del tema
introduttivo del primo movimento.
L'Elegia in memoria di Vasil'evic Samarin, amico carissimo di Ciaikovskij,
professore di drammaturgia al Conservatorio di Mosca e regista della prima
rappresentazione dell'opera Eugenio Onegin, ricrea la stessa magia nel
trattamento degli archi, la stessa atmosfera al tempo stesso tesa e dolce
tipica della Serenata. Ad una nenia malinconica e struggente affidata ai
violini segue una sezione concitata, caratterizzata da spunti imitativi in
sincope tra i vari strumenti, che si conclude con la ripresa della prima idea,
ripetuta quasi all'infinito a ribadire il carattere sospeso della musica e
l'accorata tristezza per la scomparsa dell'amico.
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Farhad Mahani é nato nel 1985 a Esfahan, in Iran.
Vincitore del "Premio Nazionale delle Arti" nel 2013, finalista al concorso "L.
Mancinelli" 2014 e al concorso "A. Toscanini" 2017, ha ottenuto il 2° premio al
concorso "Claudio Abbado" del 2015. Ha studiato direzione d'orchestra con il M°
Gianandrea Noseda dal 2011 al 2018 ed é stato il suo assistente presso il
Teatro Regio di Torino, l'Accademia Santa Cecilia di Roma, il Münchenner
Philharmoniker e il Bayeriche Staadsoper. Nel percorso della sua carriera
artistica é stato assistente di grandi direttori d'orchestra, tra cui Vladimir
Jurowsky e Nicola Luisotti. Ha cominciato la sua carriera nel 2014,
collaborando con l'Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, istituzione
prestigiosa presso la quale é stato chiamato sul podio per due stagioni
consecutive. Nel 2016 ha debuttato con l'orchestra del Teatro Massimo di
Palermo, con la quale ha chiuso la stagione artistica 2017 con la nuova
produzione di "La Bella Addormentata" con la coreografia di Matteo Levaggi. Ha
collaborato con vari teatri ed orchestre (Sinfonica di Sanremo, Sinfonica
Abruzzese, Toscana Classica, Orchestra da camera Fiorentina, Filarmonica
Toscanini, Teheran Symphony Orchestra). Nel 2015, sotto la guida di Michel
Tabachnik, si é laureato all'Accademia Musicale Chigiana con il "Diploma di
merito". Nel 2014 é stato rappresentante d'Italia nel progetto europeo (Musica
e Teatro) "Ovidio" all'Accademia "F.Liszt" di Budapest. Dal 2006 al 2009 é
stato direttore musicale del "Kasra Chamber orchestra", dal 2012 al 2014
dell'Orchestra Filarmonica Fiorentina e dal 2015 al 2017 direttore artistico
dell'Associazione "Ensemble Florentia".
L'orchestra
Bartolomeo Bruni, fondata nel 1953 dal Maestro Giovanni Mosca, suo
infaticabile animatore e direttore per oltre mezzo secolo, é un'associazione di
promozione sociale che ha lo scopo di divulgare la cultura musicale nelle sue
varie forme e di offrire opportunità di formazione professionale e di lavoro ai
giovani musicisti. Nei suoi 67 anni di attività tali scopi si sono realizzati
in quasi 2000 concerti tenuti in centri piccoli e grandi della provincia di
Cuneo, del Nord Italia (da Torino a Vicenza) e del sud della Francia (Menton,
Nizza). Il suo vastissimo repertorio, nel campo della musica cameristica,
sinfonica e lirica, spazia dal Barocco al Novecento e si estende anche ai
generi della musica da film, della canzone d'autore e del jazz. Collabora
regolarmente con strumentisti, cantanti e direttori d'orchestra di livello
internazionale. Fiore all'occhiello della sua attività è la Stagione musicale
"Bruni d'autunno", che dal 2012 offre a Cuneo l'opportunità di ascoltare dal
vivo le più belle pagine del grande repertorio sinfonico e lirico, con solisti
di altissimo livello. Evento ormai fisso della sua attività é il celeberrimo
"Concerto Sinfonico di Ferragosto", che da trentanove anni promuove l'immagine
culturale-turistica del Cuneese in Italia e nel mondo, essendo trasmesso in
diretta su Rai 3 anche in molti paesi esteri. Importante é anche il suo
contributo alla didattica musicale attraverso il progetto ORCHEStraNOI, rivolto
a tutte le Scuole primarie di Cuneo, e la sua attività a favore delle fasce
deboli di popolazione, che si esplica in concerti nelle Case di riposo, nella
Casa Circondariale e nell'Ospedale. E' sostenuta finanziariamente dai
contributi della Regione Piemonte,
del Comune di Cuneo,
delle Fondazioni CRC e CRT. Discografia: Enten Eller Orkestra
E(x)stinzione (prodotto dalla Splasch Records), Paris-New-York (M. Gènot
pianoforte, C. Morbo, direttore, prodotto dalla Sheva Collection), 100 anni di
vita (P. Moragues clarinetto, A. T. Merlo direttore, prodotto dalla CRF).
Inserito il 05/08/2020 alle ore 10:11:23 da: info@orchestrabruni.it