- Concerto in mi Magg. BWV 1042 per violino
con il patrocinio del Comune di CUNEO
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INGRESSI € 10 IN VENDITA DALLE 17,30
IL GIORNO DEL CONCERTO - VIA PASCAL 6
gratuito per ragazzi fino a 16 anni
se accompagnati da un adulto pagante.
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Adele Viglietti
esordisce quindicenne come solista al
Teatro Carlo Felice di Genova con il Concerto op.64 in Mi minore di F.
Mendelssohn. Si diploma con lode, a soli sedici anni, sotto la guida di
Elisabetta Garetti presso il Conservatorio "Nicolò Paganini" di Genova. Si perfeziona con Boris Kuschnir a Vienna, come
borsista De Sono, con Pavel Berman all'Accademia "Lorenzo Perosi" di Biella,
diplomandosi con "eccellente". Nel 2018 ottiene con votazione "eccellente" il
"Master of Music" con Gottfried Schneider presso la Hochschule für Music und
Theater di Monaco di Baviera. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e
internazionali, viene selezionata per partecipare alle "Lac Lèman Music
Masterclass", esibendosi a Ginevra con il Michelangelo String Quartet. Viene
più volte invitata a suonare i violini Stradivari "Vesuvius 1727" e Amati all'
Auditorium "Giovanni Arvedi" presso il Museo del Violino di Cremona. Vincitrice
dell'audizione per far parte dell'Orchestra del 'Pacific Music Festival' e per i tour della "Mahler Jugendorchester",
nel 2015 vince l'audizione e viene scelta dal M° Riccardo Muti come unico
Violino di Spalla dell'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" per il triennio
2015/18. Collabora come violino di Spalla con varie orchestre italiane, tra cui
l'Orchestra "B. Bruni" di Cuneo, e come
Maestro concertante in formazioni di musica da camera. Nel 2016 riceve il
premio "Rinaldo Carosio" conferito dal Lions Club ovadese a personalità che si
siano distinte nella propria professione e nella divulgazione della cultura nel
territorio. La rivista mensile di settore "Suonare" le ha dedicato un articolo
per la rubrica 'La meglio gioventù'. Suona un violino del 1975 del liutaio
Giancarlo Guicciardi.
Alberto
Navarra
frequenta il terzo anno del triennio Accademico del
Conservatorio "G.F. Ghedini" di Cuneo col M° Maurizio Valentini e si sta
perfezionando col M° Oliva presso l'Accademia di Imola. Ha vinto il primo
premio in numerosi concorsi, tra cui: "Internazionale" di Asti, "European music competition" di Moncalieri,
"Riviera della Versilia" di Viareggio, "Concorso Alpi Marittime Busca",
"Krakamp" a Benevento e "Citta' di Chieri". Nel 2014 e' stato selezionato come
uno dei tre allievi effettivi della Masterclass tenuta da E. Pahud, 1°flauto dei Berliner
Philarmoniker, in occasione del suo concerto in Italia. Nel 2015 ha ottenuto il
Primo premio assoluto sez. LM al "Concorso internazionale FIORINDO di
Nichelino". Si é esibito con diverse formazioni da camera e come solista in
numerosissimi concerti.
ORCHESTRA
BARTOLOMEO BRUNI
fondata
nel 1953 e diretta per mezzo secolo dal M° Giovanni Mosca, è un complesso molto
duttile, che si può strutturare in piccolo gruppo d'archi così come in
orchestra sinfonica di grandi dimensioni.
La sua attività concertistica, che annovera oltre 1600 esecuzioni, si
esplica principalmente nel Cuneese, in
Piemonte, Liguria e Francia del Sud,
spaziando dal vasto repertorio sinfonico, lirico ed operistico ai moderni
generi della musica da film, della canzone d'autore e del jazz. La sua
iniziativa di maggior successo é il Concerto di Ferragosto, trasmesso in
diretta dalla terza rete RAI e ascoltato anche al di fuori dell'Italia, giunto
alla sua 38° edizione. Da 7 anni
organizza e realizza al Teatro Toselli di Cuneo la Stagione musicale
"Bruni d'autunno", che ospita al suo interno solisti e direttori d'orchestra di
alto livello artistico e la impegna in programmi di grande spessore musicale.
Nel 2007 ha curato l'edizione della partitura dell'opera "Toberne" di B. Bruni,
che ha portato in scena al Teatro
Toselli di Cuneo in prima esecuzione moderna. Ha
inciso per la Sheva Collection il CD "Paris-New York", per la Splasch Records
il CD Enten Eller orchestra E(x)stinzione.
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NOTE AL PROGRAMMA
La Suite, ossia la forma musicale
costituita da un insieme di danze da eseguirsi in successione, é il filo
conduttore del programma, se si esclude il concerto per violino di Bach (in cui
per altro sono ravvisabili elementi di danza nel terzo movimento). Nata per la
pratica della danza nel Rinascimento italiano, dal Seicento in poi si afferma come
composizione strumentale indipendente, sganciata dalla sua originaria funzione
di musica destinata al ballo di corte o al ballo popolare. Nel periodo barocco
si impone una forma di Suite in cui le danze sono precedute da un'ouverture,
coltivata soprattutto in Francia e Germania, mentre in Italia si predilige la
sonata, in cui figura un unico movimento di danza dopo un allegro e un adagio. Il
desiderio di ascoltare in sala da concerto in esecuzione strumentale le musiche
delle danze continua nell'Ottocento, quando nasce la consuetudine di estrarre
le musiche di scena delle opere liriche e alcune danze dei Balletti, raggruppandole
in una suite preceduta dall'ouverture. Anche nel Novecento le danze, anche
quelle extraeuropee di derivazione jazzistica, hanno contaminato ed influenzato
la musica dotta.
La Suite per orchestra in si min. di J. S.
Bach, una delle quattro che ci sono pervenute, unisce elementi della Suite francese,
quali la presenza dell'ouverture nella forma Adagio-Allegro-Adagio, l'organico
misto di archi e fiati, la disposizione a coppie delle danze, ad elementi del
concerto italiano, come rivela la parte solistica del flauto. Il concerto per
violino in Mi Maggiore, scritto da Bach intorno al 1720, nel periodo in cui era
Maestro di Cappella a Köthen e disponeva di un'ottima orchestra, si attiene
allo stile del concerto in tre movimenti creato da Vivaldi. Come nel modello
vivaldiano, l'Allegro alterna sezioni solistiche a parti orchestrali "Tutti",
ma sviluppa un discorso più tematico ed affida spesso al violino una funzione
concertante più che solistica, senza esibizioni di virtuosismo. Dopo la
stupenda pagina di intensa e dolente cantabilità rappresentata dall'Adagio, un
piglio di danza caratterizza l'Allegro finale, in cui un ritornello ben
scandito ritmicamente si alterna ad episodi solistici dal carattere sempre
diverso.
Danze rinascimentali, rielaborate in modo
originale, sono la base della Capriol Suite di Peter Warlok, compositore e
musicologo inglese (1894-1930), conosciuto soprattutto per la produzione di
liriche di grande fascino melodico, con abbondanti riferimenti alla musica
popolare celtica e gallese.
Tutta l'opera del compositore ungherese Bela
Victor Bartok é permeata di temi e materiale folklorico dell'Europa orientale,
frutto di studi etnologico-musicali condotti con metodo scientifico. Nelle Danze
rumene i motivi popolari della Transilvania sono trascritti fedelmente e
strumentati senza elaborazione compositiva: risultano così piacevoli ed
estroverse nei loro ritmi caratteristici, nel loro ambiente armonico modale,
nei loro contrasti dinamici ed espressivi, che passano dall'accorata nostalgia
all'allegria sfrenata.
La Carmen Suite é un arrangiamento per
piccola orchestra, ad opera di Todd Parrish, di alcune danze spagnole della
celeberrima opera di Bizet del 1875, già presenti nelle due famose Suites per
orchestra sinfonica arrangiate postume dal compositore Ernest Guitaud.