CUNEO
Duomo
ore 21.00
Concerto in memoria
della Prof.ssa
Antonietta Gastaldo Piovano
Docente di pianoforte
al Conservatorio di Cuneo
Coro della Società Corale Città di Cuneo
Orchestra "B.Bruni" della Città di Cuneo
Giuseppe Cappotto, Maestro concertatore e direttore
PROGRAMMA
- O.Gjeilo (*1978)
Sunrise
Messa sinfonica per coro ed orchestra d'archi
1. The Spheres (I pianeti) (Kyrie)
2. Sunrise (Alba) (Gloria)
3. The city (La città) (Credo)
4. Identity & The Ground (Identità & La Terra) (Sanctus & Agnus Dei)
- G. Faurè (1845 - 1924)
Requiem, op. 48
per soli, coro e orchestra da camera (versione 1893)
I. Intröit & Kyrie
II. Offertoire
III. Sanctus
IV. Pie Jesu
V. Agnus Dei
VI. Libera me
VII. In Paradisum
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Sunrise :
«La ragione per cui ho usato titoli in inglese, per i movimenti di questa Messa, titoli apparentemente non in relazione con i classici testi in latino, ha a che fare in modo particolare con l'idea iniziale che sta dietro alla ‘Sunrise Mass': volevo che lo sviluppo musicale della Messa andasse da qualcosa di trasparente e spazioso a qualcosa di completamente terreno e con radici ben salde; dal nebuloso e immacolato a qualcosa di più emotivo e drammatico, e alla fine caldo e solido, come una metafora dello sviluppo umano, dall'infanzia all'età adulta, oppure come un viaggio spirituale.
Cerco sempre un'evoluzione positiva nell'espressione artistica; voglio muovere tutto in avanti, andare oltre i limiti del conflitto e la dissonanza, attraversandoli piuttosto che evitandoli. Idealmente, un percorso come questo ha la capacità di aiutarci ad andare più profondamente in noi stessi, invece del contrario. Davvero penso che questo sia lo scopo principale dell'arte e spero con tutto il mio cuore che uno spicchio di quel sentimento venga fuori da questo brano, in qualche modo» (Ola Gjeilo).
Sunrise é stata commissionata nel 2007 dal "Majorstua Kammerlor" e dal "Kammerkoret Nova" di Oslo, con il supporto del Ministero delle Arti della Norvegia. È stata eseguita la prima volta nel novembre del 2008 proprio ad Oslo dai cori che l'avevano commissionata e da 24 archi, guidati dal direttore Tore Erik Mohn.
Requiem :
letteralmente, una messa in musica per onorare e accompagnare la morte secondo il rito liturgico della Chiesa di Roma, composta sulla base di un testo sacro, e che prende il nome dalle prime parole dell'introito: Requiem aeternam dona eis, Domine (Dona loro il riposo eterno, Signore)
Ma qui non c'é la morte. Siamo oltre. Il Requiem di Gabriel Faurè, compositore protagonista dell'arte francese all'alba del Novecento, é una musica di luminosità intensa, di serenità e leggerezza, che scavalca la sofferenza e la morte, le libera dal peso del terrore e dell'angoscia, e le guarda come dal Paradiso, da una prospettiva escatologica, senza pathos, senza fragore. Come se ci fossero soltanto la vita e poi la trasfigurazione. Come se Faurè avesse saltato il buio, il dramma dell'ultimo istante. È un Requiem senza paura, senza dolore. Com'é stato detto, una sorta di "berceuse", dunque una ninna nanna, funebre. E crediamo che mai definizione sia più appropriata, ad esempio, per spiegare la lievità corale e la trama armonica e organistica nell'attacco del Sanctus, o la raffinata filigrana vocale del Pie Jesu.
Nulla, per capire la meraviglia (non solo musicale, ma filosofica e spirituale) di questa "Messe de Requiem" - eseguita per la prima volta il 16 gennaio 1888 nell'Eglise de la Madeleine a Parigi e proposta questa sera nell'adattamento del 1893 per orchestra da camera dello stesso autore - vale come le parole dello stesso compositore: nel 1902, a circa quindici anni dalla prima versione del suo capolavoro, Faurè confidò a un giornalista: «È stato detto che il mio Requiem non esprime il terrore della morte, qualcuno l'ha definito una ninna nanna. Ma é così che io sento la morte: come una liberazione, un'aspirazione alla felicità dell'aldilà, piuttosto che un passaggio doloroso […]. Può darsi che d'istinto abbia anche cercato di uscire dalle convenzioni; da tanto tempo accompagno all'organo servizi funebri. Ne ho fin sopra i capelli. Ho voluto fare un'altra cosa».
Inserito il 15/09/2017 alle ore 13:22:08 da: info@orchestrabruni.it